Il diritto bancario regolamenta il rapporto che sussiste tra la banca ed il cliente e possiede alcune particolari caratteristiche che lo differenziano dalla generalità dei rapporti contrattuali.
Innanzitutto è chiaro come sussista una disparità di potere tra le parti. Ma oltre questo fatto, il contratto bancario è individuato come un rapporto contrattuale di “massa” che ha ad oggetto una prestazione prettamente economica, e per questo soggetto ad una forte concorrenzialità sul mercato.
In tutto ciò bisogna anche considerare che questi contratti sono tendenzialmente di lunga durata, e che in mancanza di accorgimenti ad hoc diventa particolarmente complessa la gestione dell’intero rapporto.
Per questo motivo andremo a vedere il momento in cui nasce un contenzioso bancario e come la scelta di affidarsi ad uno studio legale sia la soluzione migliore per gestire al meglio il tuo rapporto con la banca.
Cos’è e cosa disciplina il diritto bancario
Il diritto bancario indica una branca del diritto che tende ad individuare le banche come i soggetti sia attivi che passivi di determinati rapporti giuridici.
In sintesi, il diritto bancario altro non è che l’insieme di tutte quelle leggi che regolano il modo in cui le banche – e tutti gli altri istituti finanziari – svolgono le attività commerciali.
Una delle autorità più importanti che guida il diritto bancario è la Banca d’Italia, ovvero quell’istituto di diritto pubblico che possiede poteri di vigilanza e di controllo.
Il legislatore crea regolamenti bancari con l’obiettivo di garantire un agire equo e trasparente da parte delle banche stesse.
In genere le normative bancarie sono soggette a frequenti aggiornamenti – da qui la necessità di affidarsi a uno studio legale specializzato nel settore.
Gli obiettivi più comuni di tale regolamentazione sono:
- Ridurre quel livello di rischio a cui spesso sono esposti i creditori bancari;
- Contenere le sfavorevoli condizioni commerciali per le banche, le stesse in grado di portare a gravi fallimenti bancari;
- Eliminare il terrorismo e il riciclaggio di denaro;
- Proteggere la riservatezza bancaria;
- Consentire la massima trasparenza e la massima riservatezza nei confronti di tutti i consumatori che effettuano operazioni bancarie;
- Allocare il credito;
- Fornire servizi bancari equi;
- Fornire pari opportunità per il settore bancario.
Contenzioso bancario: in cosa consiste?
Con il termine contenzioso bancario si fa riferimento a delle procedure giudiziali e stragiudiziali che si formano per risolvere delle problematiche che hanno natura bancaria e che possono crearsi all’interno del rapporto Banca – Cliente (ad esempio soggetti privati, ditte, imprese, enti locali).
In sintesi, sono liti di natura commerciale che hanno ad oggetto diritti disponibili che vertono su un contratto o servizio bancario.
Come si svolge il contenzioso bancario giudiziale
Generalmente al fine di aprire un contenzioso bancario bisogna affidarsi ad uno studio legale specializzato in diritto bancario. Lo studio provvede poi a richiedere tutta la documentazione inerente ai contratti bancari (es. conto corrente, mutui, finanziamenti con finanziarie) che è oggetto di contestazione.
Il cliente può infatti sentire la necessità di attivare un contenzioso di questo tipo ad esempio per richiedere il ristoro di somme che la banca ha illegittimamente addebitato a causa di interessi ultralegali che non sono stati in precedenza pattuiti; oppure in caso di anatocismo o di commissioni di massimo scoperto illegali; o ancora commissioni ed oneri non arbitrariamente addebitati dalla banca.
Lo studio procede poi ad effettuare una valutazione completa del tasso d’interesse globale applicato, per capire se è eventualmente presente anatocismo e vedere se sussiste usura o degli interessi non esplicitati nel momento in cui è stato stipulato il fido o l’investimento. Se ci si rende conto che il caso effettivamente rientra nelle casistiche passibili di contenzioso, si procede ad effettuare una perizia per controllare l’ammontare effettivamente recuperabile da parte del cliente.
Successivamente viene avviata una procedura di trattativa diretta con la banca. Devi però considerare che sono pochi gli istituti bancari che sono disposti ad avviare una trattativa senza la presenza di un intermediario.
Ai sensi del d.lgs. n. 28/2010 la mediazione è individuata come una condizione di procedibilità della domanda anche nei casi di controversia su contratti bancari.
Nel caso in cui la mediazione si riveli positiva, è possibile ricevere un risarcimento e chiudere così la contestazione senza andare in tribunale. In caso contrario è invece necessario iniziare una vera e propria procedura di contestazione.
Ti stai chiedendo cos’è l’anatocismo?
Ebbene più che chiederti cos’è, devi chiederti quando si verifica. Infatti parliamo di anatocismo nel momento in cui si maturano degli interessi su di un prestito ricevuto dalla banca (es. un mutuo) e tali interessi vengono trasformati illegittimamente in capitale ovvero vengono sommati al prestito (importo dovuto) aumentando la base sulla quale, da quel momento in poi, si calcoleranno gli interessi per il periodo successivo.
Non sai cosa sia l’usura bancaria?
L’usura bancaria è facente parte dei reati finanziari ed è una forma particolare di usura che consiste nell’erogazione da parte di un istituto finanziario (es. banca o finanziaria) di una somma di denaro o più precisamente di un credito (es. mutuo) con un tasso di interesse decisamente superiore a quello consentito e quindi illegale. Proprio per questo viene definito tasso di interesse usurario.
Come detto poco fa l’usura bancaria è una forma particolare del reato più generico di usura, che figura anche tra i reati contro il patrimonio ovvero quei reati comprensivi di tutte quelle azioni che hanno lo scopo di ledere gli assetti economici-patrimoniali altrui.
Contenzioso bancario: attivo e passivo
Prima di procedere e vedere quali siano i casi più frequenti di contenzioso bancario giudiziale, dobbiamo fare un’altra distinzione, quella tra contenzioso attivo e contenzioso passivo.
Il contenzioso attivo indica la situazione in cui è la banca che tenta il recupero dei propri crediti, attraverso decreti ingiuntivi, cause civili, istanze di fallimento, pignoramenti e azioni revocatorie.
Il contenzioso passivo è invece quello che la banca subisce, ricevendo richieste di risarcimento del danno o restituzione dell’indebito. Ecco in quali casi:
- citazioni notificate dai clienti al fine di ottenere la restituzione di interessi sui conti correnti;
- applicazione di interessi usurari o ripetizione delle somme nel caso di estinzioni anticipate;
- risarcimento/restituzioni di investimenti in obbligazioni e azioni;
- negligenza e omissioni dei fondamentali doveri di informazione sul rischio dell’investimento nei confronti del cliente.
Strumenti alternativi alla risoluzione giudiziale
E’ bene però sottolineare come il contenzioso bancario non debba sempre essere risolto in tribunale. Ecco qui alcuni strumenti con cui risolvere alternativamente le controversie bancarie:
- Negoziazione Stragiudiziale;
- Conciliazione o Mediazione Civile Obbligatoria;
- Arbitro Bancario Finanziario (ABF);
- Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), competente a conoscere delle controversie di valore inferiore a 200.000,00€.
Contratti bancari: quali sono i principali da cui nascono controversie
I contratti bancari sono determinati tipi di contratti che vengono stipulati dall’impresa bancaria e che sono finalizzati all’erogazione di un credito o alla prestazione di un servizio o all’erogazione di un credito. Come anticipato, questi contratti sono caratterizzati da un’asimmetria di informazioni disponibili e di potere economico. Per questo motivo il legislatore, nei confronti della banca, ha introdotto obblighi specifici di trasparenza.
I contratti bancari possono avere come finalità tre tipi di operazioni:
- operazioni passive, ovvero di raccolta di capitali;
- operazioni attive, di redistribuzione di capitali;
- servizi bancari.
Ecco quali sono i principali contratti bancari da cui sorgono controversie:
- mutui
- contratti di mutuo accompagnati da IRS;
- leasing mobiliari o immobiliari;
- contratti di finanziamento personale;
- contratto di conto corrente da cui possono nascere problemi di anatocismo o usura;
- contratti di investimento in prodotti finanziari;
- phishing;
- i contratti di fideiussione;
- l‘applicazione di condizioni di contratto diverse da quelle prospettate all’inizio del rapporto.
Esempi di contenzioso giudiziale bancario
I contratti bancari generano un gran numero di controversie.
Vediamo due esempi in materia di contenzioso giudiziale bancario:
- il caso in cui la banca stessa abbia concesso un finanziamento e agisca nei confronti del cliente per ricevere il pagamento della somma dovuta;
- il caso in cui cliente agisca in giudizio contro la banca al fine di far accertare la nullità del contratto (oppure anche di singole clausole) per paralizzare i crediti della controparte oppure se ha già adempiuto per ottenere la ripetizione delle somme corrisposte.
L’importanza di uno studio legale esperto in diritto bancario
Per gestire qualsiasi contenzioso bancario è fondamentale affidarsi a un team di professionisti specializzati in diritto bancario e finanziario. Uno studio legale potrà accompagnarti in ogni momento, offrendo una tutela completa ed efficiente.
Se hai problemi con il contratto di mutuo o di usura bancaria, grazie all’esperienza maturata nel campo del diritto bancario dal nostro Studio Legale a Roma Marinelli & Partners e dalle oltre 40 sedi partner in tutta Italia, potremo assisterti sia nella risoluzione stragiudiziale che giudiziale delle controversie. In particolare i nostri avvocati proveranno inizialmente a risolvere bonariamente la controversia attraverso la mediazione cercando di trovare un’intesa economica con l’istituto di credito e per addivenire ad una transazione.
Nell’ipotesi in cui non si riuscisse ad addivenire alla risoluzione stragiudiziale della controversia, lo studio, verificando la documentazione procederà ad una valutazione veritiera circa le possibilità di intentare un giudizio nei confronti della Banca.
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