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Il recupero del credito si compone di varie attività poste in essere da un soggetto – creditore – che è titolare di un credito nei confronti di un altro soggetto – il debitore.
Queste attività sono tese ad ottenere il pagamento di quanto dovuto. Inizialmente il creditore deve mettere il debitore nelle condizioni di adempiere, da una parte eseguendo la prestazione alla quale è tenuto, dall’altra inviando al debitore tutta la documentazione eventualmente richiesta da parte della legge – ad esempio la fattura. Se il debitore non provvede spontaneamente, ecco che il creditore dovrà trovare una soluzione a questi debiti sollecitando il pagamento, prima in via amichevole e successivamente in modo formale mettendo in mora il debitore stesso. Se anche queste attività non consentono di ottenere il pagamento spontaneo da parte del debitore, al creditore non resta che ricorrere al Giudice.
Vediamo in che modo.
Recupero crediti: cos’è
Come anticipato, con il termine di recupero del credito si vuole indicare tutte le attività che il creditore svolge nei confronti del debitore al fine di ottenere il pagamento di quanto gli spetta.
Si tratta quindi di attività che inizialmente hanno la finalità di ottenere tale risultato senza chiamare in causa l’autorità giudiziaria – ad esempio tramite diffide, solleciti di pagamento, tentativi di conciliazione, che in determinati casi sono direttamente imposti dalla legge. In questo caso si parla di attività stragiudiziale.
Nel momento in cui questi tentativi non raggiungono l’effetto sperato, al creditore non resta che ricorrere all’autorità giudiziaria, al fine di ottenere quanto gli spetta tramite l’esecuzione sul patrimonio dello stesso debitore.
Quando si può procedere al recupero del credito?
In via generale e affinché si possa procedere al recupero del credito, quest’ultimo deve soddisfare tre requisiti. Deve infatti essere:
- Certo: significa che il creditore deve essere in possesso di elementi sufficienti per dimostrare l’esistenza del suo diritto e l’ammontare della somma dovuta;
- Liquido: ovvero che il credito deve essere determinato nel suo ammontare;
- Esigibile: cioè il credito non deve essere sottoposto a condizioni. Nel caso in cui sia sottoposto ad un termine, questo deve essere già scaduto.
Recupero crediti stragiudiziale e recupero crediti giudiziale: differenze
Solitamente le varie attività che vengono svolte da parte del creditore per cercare di arrivare al pagamento del credito insoluto, vengono divise in due fasi. Nella prima fase – la cosiddetta fase stragiudiziale – vi è un tentativo bonario di recupero crediti. Nel momento in cui le attività svolte durante questa fase non portano a una soluzione, ecco che si passa alla fase giudiziale, caratterizzata dal ricorso al tribunale e il conseguente avvio dell’azione legale per il recupero del credito.
Quando il creditore non ha ricevuto il pagamento a lui spettante entro i termini prefissati e i solleciti sono rimasti inascoltati da parte del debitore, può anche chiedere l’intervento di una società di recupero crediti. Solitamente questa società cerca di recuperare quanto dovuto da parte del debitore arrivando alla stipula di un accordo. Ecco un tipico procedimento di tentativo di risoluzione della controversia:
- lettere di sollecito;
- telefonate;
- messa in mora.
Con la messa in mora – che viene comunicata con raccomandata A/R -, si provvede ad informare il debitore che se questo non salderà il proprio debito entro una certa data – indicata all’interno del medesimo documento -, si procederà al recupero del credito per via giudiziale.
Il ricorso in tribunale serve quindi ad ottenere un titolo esecutivo che è idoneo ad autorizzare il creditore al recupero forzoso del credito attraverso il pignoramento immobiliare dei beni del debitore.
Recupero crediti: la normativa di riferimento
A livello legale, la prima cosa che si può fare per recuperare un credito è quindi la costituzione in mora. La costituzione in mora fa scattare una serie di effetti, quali:
- rappresenta l’inizio della decorrenza degli interessi moratori;
- interrompe i termini di prescrizione del credito;
- obbliga il debitore ad un eventuale risarcimento del danno.
Ecco quali potrebbero essere altre azioni possibili:
- in caso di titoli di credito – cambiali o assegni -, il recupero del credito è subito esecutivo alla sua scadenza. Questo vuol dire che sono attivate delle apposite procedure, che arrivano fino al pignoramento e alla vendita forzata dei beni del debitore;
- per crediti che non rientrano nel primo caso, ma che sono comunque documentabili, è possibile attivare il decreto ingiuntivo;
- ricorrere alle vie legali ordinarie.
Prescrizione recupero crediti: come funziona?
Come tutti i diritti civili, se il diritto di credito non viene esercitato per un certo periodo di tempo cade in prescrizione. In generale la prescrizione di un recupero crediti tra privati si ha dopo dieci anni. Questo vuol dire che trascorso tale periodo di tempo, il diritto del creditore di pretendere dal debitore viene prescritto, ovvero estinto.
La prescrizione del recupero crediti inizia a decorrere quando il creditore fa valere nei confronti del debitore il suo diritto al recupero del credito. Da quel momento, trascorsi 10 anni questo diritto verso il debitore non può più essere esercitato perché per legge il debito decade.
Vi sono però alcuni casi in cui i termini di prescrizione sono più brevi. Per destreggiarsi meglio sul tema della prescrizione, può essere utile studiare il seguente schema sulle varie tipologie di credito e la relativa prescrizione:
- Iva: 10 anni
- Irpef: 10 anni
- Imposta ipotecaria: 10 anni
- Imposta sul reddito: 10 anni
- Diritto annuale: 10 anni
- Imu: 5 anni
- Tari: 5 anni
- Contributi Inps e Inail: 5 anni
- Bolla auto: 3 anni
L’importanza di uno studio legale nel recuperare crediti
Soltanto uno studio legale specializzato in questo settore è in grado di tutelare concretamente un credito. Questo risultato è possibile mettendo in campo interventi di progressiva incisività al fine di intervenire sui mancati pagamenti.
Chi si rivolge allo studio legale a Roma dell’Avvocato Marinelli & Partners per il recupero dei crediti ha anche il vantaggio di poter accedere a tutta una serie di altri servizi che lo studio offre. Tali servizi, in molti casi, vanno ad integrarsi e sono di grande aiuto già nelle prime fasi del recupero del credito. Per esempio conoscere in anticipo la solidità patrimoniale del debitore, consente di decidere la migliore strategia per ottenere il pagamento delle somme insolute.
Il primo approccio è sempre quello dell’invio della diffida ad adempiere nei confronti del tuo debitore. Segue l’ottenimento del decreto ingiuntivo e la successiva esecuzione forzata consistente nella redazione ed invio dell’atto di precetto, oltrechè dell’atto di pignoramento nel caso in cui il primo non fosse sufficiente per ottenere il tuo credito.
Non restare fermo aspettando che il tuo debitore si renda irreperibile. Agisci subito contro il tuo debitore rivolgendoti allo studio Marinelli & Partners.
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