Quando parliamo di eredità e successioni ci riferiamo ad un complesso di norme che regolano le vicende che riguardano il patrimonio di una persona fisica nel periodo dopo la sua morte.

Ma come funzionano nel dettaglio eredità e successione?

Chi è considerato erede?

Comporta rischi succedere a una persona defunta?

In questo articolo risponderemo a tutte queste e ad altre domande. Una guida pratica per orientarsi tra scelte e adempimenti.

Successione ereditaria: cos’è

La successione ereditaria si apre nel momento in cui avviene il decesso della persona nel luogo del suo ultimo domicilio. Questa determina il trasferimento delle posizioni giuridiche – sia passive che attive – dal defunto al successore.

La successione ereditaria può essere di due tipi:

  • a titolo universale: l’erede subentra nella totalità degli obblighi e dei diritti – che non si estinguono con la morte del de cuius;
  • a titolo particolare: il successore – chiamato legatario – subentra soltanto in uno o più rapporti patrimoniali, definiti dal defunto.

Le due tipologie ci portano a sottolineare subito un importante principio. Chi infatti è chiamato a subentrare in tutti i rapporti patrimoniali acquisisce anche gli eventuali debiti del defunto. Questo vuol dire che è soltanto accettando volontariamente l’eredità che il soggetto diventa erede. Dall’altra parte, il legatario diventa automaticamente erede dal momento dell’apertura della successione senza che l’accettazione del lascito sia necessaria, in quanto riceve soltanto un vantaggio dall’attribuzione patrimoniale. Il legatario non è quindi tenuto al pagamento dei debiti ereditari.

Tipi di successione

Il nostro ordinamento prevede tre tipi di successione.

Testamentaria

Il defunto ha disposto nel testamento l’assegnazione del proprio patrimonio agli eredi, eventualmente prevedendo anche dei legatari.

Può disporre per testamento chi per legge non è dichiarato incapace – art. 591 c.c.. Pertanto sono incapaci a fare testamento:

  • I minorenni;
  • Gli interdetti per infermità mentale. Bisogna precisare che si diventa incapaci solo al momento della pubblicazione della sentenza di infermità, per cui il testamento fatto prima della sentenza viene considerato valido – a meno che non si dimostri l’incapacità di intendere e di volere nel momento della sua realizzazione;
  • Gli incapaci di intendere e volere al momento della scrittura del testamento, e anche se non legalmente interdetti.

Legittima

E’ il caso in cui il testamento sia successivamente dichiarato invalido oppure manchi del tutto. In questo contesto è la legge che individua gli eredi – stretti congiunti del defunto – e assegna loro i beni dell’asse ereditario. Inoltre può svolgere anche una funzione residuale rispetto a quella testamentaria, in quanto si applica a quei beni eventualmente esclusi dal testamento. Questo vuol dire che se il testamento non disciplina l’intera successione, quest’ultima sarà in parte legittima e in parte testamentaria.

Sono cinque le categorie di soggetti chiamati ad ereditare all’interno della successione legittima:

  1. coniuge;
  2. discendenti;
  3. ascendenti e collaterali;
  4. altri parenti;
  5. lo Stato.

Le quote e le regole vengono disciplinate dagli artt. 565 ss del codice civile.

Necessaria

Quando il testatore ha disposto i propri beni, ma senza rispettare i diritti garantiti dalla legge dei congiunti più stretti. A questi infatti spetta sempre di diritto una quota di eredità.

Casi limite in cui si è esclusi dalla successione

Esistono casi limite dove è prevista l’esclusione dalla successione per indegnità come per esempio nel caso di chi ha commesso reati contro la persona molto gravi nei confronti del defunto, verso il coniuge o verso gli ascendenti. Ad esempio chi ha ucciso i propri congiunti pur di ottenere l’eredità.

Altro caso limite, dove però entriamo nei reati contro il patrimonio e nello specifico si parla di reato di appropriazione indebita dell’eredità, dove uno degli eredi del defunto si appropria dell’eredità indebitamente prima della chiusura della pratica di successione. Questo si verifica ad esempio nel caso di fratelli non conviventi, in cui uno dei due preleva tramite bancomat i soldi del defunto sottraendoli all’altro erede.

Eredi e patrimonio del defunto

Per legge gli eredi sono coloro che succedono nel patrimonio del de cuius per una quota di esso o per intero.

Il patrimonio del de cuius comprende diverse voci:

  • attive: proprietà di beni mobili – ad esempio oggetti di vario tipo, arredi – e immobili – come magazzini, terreni, case. Ma anche crediti verso terzi, eventuali titoli, depositi in banca e denaro contante;
  • passive: eventuali debiti che il defunto aveva nei confronti di altre persone o enti.

Come sapere se si è eredi

Innanzitutto occorre verificare la presenza di un eventuale testamento.

In generale si possono verificare questi casi:

  • si trova un testamento olografo nell’abitazione del defunto. Le persone che all’interno del documento sono indicate come eredi devono quindi recarsi da un notaio chiedendone la pubblicazione. Il notaio riproduce il testamento in un suo atto, attribuendo in questo modo pieno valore legale;
  • il de cuius aveva dichiarato le sue ultime volontà a un notaio. In questo caso sarà proprio il notaio a chiamare le persone indicate come eredi.

Eredità e successioni: cosa si può ereditare?

Con la successione ereditaria, si trasferiscono agli eredi i cosiddetti rapporti patrimoniali. Nel dettaglio:

  • diritti reali, quali ad esempio diritto di servitù e diritto di proprietà. Non si trasferiscono invece i diritti reali strettamente connessi alla vita del titolare – come l’usufrutto;
  • diritti di credito, sia attivi che passivi. Non si trasferiscono però i diritti che, pur patrimoniali, implicano con il titolare un legame inscindibile – ad esempio gli alimenti;
  • contratti in esecuzione. Un esempio è il preliminare di vendita – sempre se la natura del contratto lo consente.

Le fasi della successione ereditaria

La successione ereditaria si realizza attraverso alcune fasi, in cui il diritto ereditario attribuisce effetti ben distinti e definiti:

  • apertura della successione: serve a individuare l’ambito temporale e spaziale dell’intero meccanismo successorio;
  • vocazione: si individuano i soggetti che dovranno succedere in base alla presenza di un titolo che ne legittima la chiamata – sia esso la legge o il testamento;
  • delazione: è offerto e messo a disposizione dei cosiddetti soggetti delati – che sono chiamati a succedere nella fase immediatamente precedente – il patrimonio del de cuius.

Accettazione dell’eredità: è possibile impugnarla?

L’accettazione dell’eredità – sia essa tacita o espressa – può essere impugnata solo per dolo o violenza. Non è quindi possibile contestarla se viziata da errore. Questo perché l’erede, al fine di evitare un’erronea valutazione del patrimonio ereditario, ad ogni modo potrebbe accettare l’eredità con beneficio d’inventario.

L’azione di impugnazione si prescrive in 5 anni dal giorno in cui è stato scoperto il dolo o è cessata la violenza. Con la sentenza di annullamento l’accettazione perde la sua efficacia, con il ripristino della situazione giuridica preesistente alla stessa.

L’importanza di un supporto legale nelle questioni di eredità e successioni

Le questioni legate all’eredità e alle successioni sono particolarmente complesse, soprattutto a causa dei vari scenari che possono verificarsi.

Per questo ti consigliamo di affidarti al nostro team legale specializzato, in modo tale da essere sempre tutelato nel migliore dei modi. Lo Studio legale a Roma Marinelli & Partners, con oltre 40 sedi partner in tutta Italia, si occuperà della tua successione o eredità e dello svolgimento delle relative pratiche fino alla chiusura della pratica.

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