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Ad oggi il diritto di famiglia rappresenta un argomento ancora molto discusso, evidenziando pareri e posizioni diverse che sicuramente necessitano di essere disciplinate e chiarite.
In questo articolo andremo a vedere più da vicino il diritto di famiglia e quali sono le fattispecie previste da questo sistema normativo, in particolare ponendo l’attenzione sulle varie riforme che si sono susseguite nel corso del tempo e che hanno radicalmente trasformato questa branca del diritto.
Iniziamo!
Cos’è il Diritto di famiglia e cosa regolamenta
Il diritto di famiglia può essere definito come l’insieme di tutte quelle norme che hanno per oggetto i rapporti giuridici esistenti tra le persone che per legge costituiscono una famiglia. La particolarità di questa definizione è che viene preso in considerazione soltanto l’interesse dell’intero gruppo, e non l’interesse del singolo individuo.
Al suo interno il diritto di famiglia ha numerose norme di ordine pubblico, inderogabili e che tendono a limitare il principio dell’autonomia dei soggetti.
Dalla sussistenza dei rapporti familiari derivano tutta una serie di diritti soggettivi. Scendendo nel dettaglio, ecco alcuni dei diritti che si creano:
- status familiare: diritti, doveri e poteri;
- diritti di solidarietà familiare: ad esempio la collaborazione, la fedeltà e l’assistenza;
- diritti di libertà familiare: ad esempio il matrimonio;
- potestà familiare: sono i poteri del genitore per istruire, educare e mantenere i figli e curare i loro beni.
Tutti questi diritti hanno caratteristiche identiche tra loro, in particolare sono:
- assoluti;
- indisponibili;
- imprescrittibili;
- di ordine pubblico;
- oggetto di particolare tutela penale;
- personalissimi.
Diritto di famiglia: alcune importanti tematiche
Tra i temi toccati ed affrontati dal diritto di famiglia, ce ne sono alcuni di fondamentale importanza e che nella vita di tutti i giorni tendono a ricorrere più spesso di altri. Ecco quali sono:
Separazione
La separazione legale è una situazione temporanea che tende ad incidere sui doveri e diritti che nascono in seguito alla creazione del vincolo matrimoniale.
Con la separazione i coniugi infatti non mettono fine al loro rapporto matrimoniale, ma ne sospendono gli effetti in attesa di un provvedimento di divorzio o di una riconciliazione.
La separazione può essere di due tipi:
1. Separazione consensuale: Si verifica quando i coniugi, al fine di sospendere il proprio rapporto matrimoniale, definiscono le questioni relative alle condizioni economiche e di affidamento dei figli di comune accordo.
2. Separazione giudiziale: Si verifica quando si vuole sospendere il proprio matrimonio, ma non è possibile trovare un accordo tra i coniugi o nel momento in cui sono stati violati i doveri derivanti dal matrimonio e quindi ci sono le prospettive per chiedere l’addebito.
Attraverso la separazione vengono meno i doveri di fedeltà e di coabitazione, tipici effetti che derivano dal matrimonio. A carico di ognuno dei coniugi resta però l’obbligo di istruire, educare e mantenere i figli, oltre che l’obbligo di assistenza materiale nei confronti del coniuge economicamente più debole.
Divorzio
Il divorzio è la procedura che segue la separazione e consente ai coniugi già separati di sciogliere definitivamente il vincolo matrimoniale che durante la separazione vengono sospesi.
Il divorzio, come la separazione, può essere di due tipi:
1. Divorzio consensuale: Si verifica quando i coniugi, successivamente alla separazione, decidono di comune accordo di porre fine al vincolo matrimoniale e definiscono le questioni relative alla custodia dei figli e alla divisione dei beni.
2. Divorzio giudiziale: Si verifica quando, a seguito di una precedente separazione, si procede allo scioglimento del proprio matrimonio, ma non si è trovato un accordo tra i coniugi o uno dei due non vuole concedere il divorzio.
Filiazione
Con il termine filiazione si indica il rapporto, idoneo a produrre determinati effetti giuridici, che sussiste tra una persona fisica ed i soggetti che l’hanno adottata o concepita. La filiazione può essere:
- legittima: se i genitori sono legati tra loro da vincolo matrimoniale (artt. 231-249 c.c.);
- naturale: se i genitori non sono legati tra loro da vincolo matrimoniale (artt. 250-290 c.c.);
- adottiva o civile: se deriva da adozione.
Adozione
L’adozione consiste in un istituto giuridico che riconosce ad un soggetto – chiamato adottante – la capacità di trattare ufficialmente un altro soggetto – chiamato adottato – come figlio, che assume il cognome dell’adottante.
Tutela dei figli
In particolare il figlio ha diritto al mantenimento da parte dei genitori, all’assistenza morale e agli insegnamenti che gli consentono di far crescere il più possibile la propria personalità in sintonia con le proprie aspirazioni ed inclinazioni – ex artt. 147 c.c. e 30 Cost..
Ai sensi dell’art. 315 c.c. il figlio ha altresì l’obbligo di rispettare i genitori e di contribuire al mantenimento della famiglia e – se minore – di convivere con i genitori.
Diritto di Famiglia: un po’ di storia
Ad oggi parlare di diritto di famiglia è un qualcosa di molto diverso rispetto a qualche anno fa. Nel corso del tempo il concetto stesso di famiglia si è sicuramente evoluto e modificato, soprattutto perché condizionato da tutta una serie di evoluzioni ed aspetti che hanno avuto come protagonista la stessa società, ma anche grazie alle nuove tendenze che hanno caratterizzato gli ultimi decenni e da un complesso sistema di norme che regolano l’istituto della famiglia da più di 40 anni.
Tutto questo rientra nel cosiddetto Diritto di Famiglia, ovvero un insieme di norme che sono state codificate a partire dal 1942 e che inizialmente concepiva il concetto stesso di famiglia come fondato sulla subordinazione della moglie nei confronti del marito e che nel tempo hanno subito grandi trasformazioni.
La grande riforma del diritto di famiglia si è avuta a partire dalla metà degli anni ’70, in particolare dal 1975: è proprio il 19 maggio del 1975 che viene introdotta la riforma del diritto di famiglia, grazie all’entrata in vigore della Legge 151/75, che ha abolito la figura del capofamiglia e ampliato alla donna gli stessi doveri e gli stessi diritti dell’uomo. Proprio per la sua evoluzione, la vastità e la complessità della materia c’è sempre più necessità di affidarsi ad un avvocato matrimonialista che sia altamente specializzato e che sappia gestire ogni singolo aspetto della famiglia e del matrimonio.
Il concetto di famiglia nella Costituzione
La Costituzione dedica tre articoli alla famiglia, all’interno del Titolo II rubricato Rapporti etico – sociali. Vediamo nel dettaglio cosa dicono:
L’art. 29 stabilisce che:
“La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sulla eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare”.
L’art. 30 stabilisce che:
“È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori dal matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità”.
L’art. 31 stabilisce che:
“La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo”.
Da queste tre disposizioni possiamo individuare alcuni importanti principi in materia:
- il principio dell’autonomia educativa;
- il principio di autonomia della famiglia;
- il principio di tutela dei figli nati fuori dal matrimonio;
- il principio di uguaglianza fra i coniugi;
- il principio del sostegno pubblico ai compiti educativi della famiglia.
Il concetto di famiglia nel codice civile
Innanzitutto va sottolineato che la figura che si occupa della materia è l’avvocato civilista specializzato in diritto di famiglia. Inoltre va specificato che la maggior parte delle norme del codice civile che hanno ad oggetto il diritto di famiglia sono profondamente diverse da quelle originarie del 1942.
Il diritto di famiglia codificato nel 1942 tendeva a concepire una famiglia fondata sulla subordinazione della moglie al marito, e questo era valido sia nei rapporti patrimoniali che in quelli personali, ma anche nelle relazioni di coppia e nei confronti dei figli. Inoltre quel concetto di famiglia si fondava sulla discriminazione nei confronti dei figli nati fuori dal matrimonio – ovvero i figli naturali -, che erano destinatari di un trattamento giuridico deteriore rispetto ai figli nati all’interno del matrimonio – i cosiddetti figli legittimi.
Con la Legge n.151 del 1975 – Riforma del diritto di famiglia – il legislatore ha inteso riformare il primo libro del codice civile. Le modifiche hanno avuto come obiettivo quello di uniformare le norme ai principi costituzionali. Ecco le quali sono state le modifiche più importanti introdotte dalla riforma:
- è stata riconosciuta la parità giuridica dei coniugi;
- è stato abrogato l’istituto della dote;
- è stato riconosciuto ai figli naturali la stessa tutela che era prevista per i figli legittimi;
- è stata istituita la comunione dei beni, individuata – in mancanza di diversa convenzione – come regime patrimoniale legale della famiglia;
- è stata sostituita la patria potestà con la potestà di entrambi i genitori, in particolare per quanto riguarda la tutela dei figli.
L’importanza di avere un avvocato esperto in diritto di famiglia
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Non ci sono dubbi sul fatto che il diritto di famiglia sia ad oggi tanto importante quanto spinoso. Per questo motivo risulta essere fondamentale affidarsi ad uno studio legale specializzato nel diritto di famiglia, affinché possa sempre darti in qualsiasi momento tutto il supporto di cui hai bisogno.
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